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Labs

KITCHEN LITHO – Laboratorio di stampa litografica “fatta in casa”
A cura di Landskap Laboratorio Creativo

La Kitchen Litho, inventata da Émilie Aizier, è un processo di stampa divertente, veloce e semplice!

È una tecnica che nasce dalla litografia ma, a differenza di quest’ultima, utilizza materiali facilmente reperibili in un qualsiasi negozio di alimentari o supermercato: la matrice è infatti della semplice carta stagnola, mentre il mordente è la coca cola.
Si avrà in questo modo la possibilità di utilizzare diversi strumenti espressivi, come matite litografiche, inchiostri da stampa, gessetti grassi, pennarelli indelebili e molti altre cose per creare le proprie originalissime stampe.
Inoltre, per chiunque volesse ricreare nei propri lavori delle impronte di oggetti personali o particolari, è possibile portare con sé oggetti che abbiamo uno spessore sottile e che si possa sporcare/rovinare con inchiostro (centrini, tessuti con rilievi, foglie, fiori e rami, texture particolari, pennelli e pennarelli neri di vario spessore, ecc.).


Il workshop, aperto a chiunque abbia fantasia, voglia di sperimentare e immergersi nel mondo della stampa d’arte attraverso una tecnica sperimentale, senza bisogno di precedenti esperienze in stampa litografica, vuole infatti insegnare ai partecipanti una tecnica di stampa d’arte sperimentale e dare tutte le nozioni per poterla replicare in autonomia.

Alla fine del workshop, ognuno porterà a casa con sé la propria matita litografica, le stampe fatte e una brochure in cui saranno riportate le nozioni di base della tecnica.

UGA BUGA FLAGS: GO CORITA! GO – Laboratorio di serigrafia applicata ad oggetti di recupero.
A cura di CNOS-FAP Emilia Romagna.

Materiali di recupero dal mondo della comunicazione di massa, stampa sperimentale, azione urbana: questi sono gli elementi principali che ha combinato Corita Kent. Partendo da questo stimolo “Silkscreen jungle of the urban survivors” intende offrire a i partecipanti la possibilità di fabbricarsi device urbani volti all’interazione con la metropoli, avvalendosi di supporti di recupero, sovrastampandoli, ri-allestendoli e reinterpretandoli: che si tratti di un indumento, di una scatola o di un poster.

In questo primo anno del progetto Let’s Play Vet i partecipanti ai workshop potranno sperimentare la stampa serigrafica: processo low tech, a volte low cost, ma tutt’altro che cheap; la sua estrema versatilità consente infatti alti livelli di sperimentazione su un’infinita varietà di supporti.

Con questa serie di laboratori, il progetto Let’s play vet, fissa una prima esperienza per la stesura delle playlist per la formazione del “Tecnico Grafico”.

FABULOUS FAILURE
A cura di ERIK KESSELS – Kesselskramer Publications

Il fallimento è importante.
Se non sei disposto a diventare rosso dall’imbarazzo, commettere errori, sbagliare completamente, dovresti prendere in considerazione la possibilità di lavorare in un ufficio opprimente. E’ più sicuro lì.
Perché, come creativo, verrai chiamato idiota almeno una volta al giorno. E questo va bene.
Commettendo errori e fallendo, è così che si progredisce.
Senza gli errori rimarresti bloccato nella stessa vecchia comfort zone.
In altre parole: noioso.
Quindi, se vogliamo fare qualcosa che amiamo, e soprattutto creare qualcosa di bello, dobbiamo andare oltre il nostro bisogno di non fallire.
Viviamo in un’epoca in cui la maggior parte degli strumenti che utilizziamo sono vicini alla perfezione. I nostri computer, telefoni, le applicazioni e i sistemi di navigazione non commettono errori.
La perfezione però non è un buon punto di partenza per creare nuove idee, perciò qualche volta andare incontro agli errori deliberatamente, e da lì trovare una nuova direzione è in realtà qualcosa di positivo. La società ci insegna ad evitare gli errori, ma per i creativi e gli innovatori questi ultimi sono indispensabili!

Erik Kessels ci parlerà del suo nuovo libro Failed it! e di come gli errori siano una fonte ispiratrice e generatrice del suo lavoro: in un breve workshop l’autore forzerà gli studenti a fallire e sbagliare.

The next Book and the Book after that
A cura di EEE Studio – Emilio Macchia e Erica Preli.

Ideally, all books start with a question. The clear the question, the more precise the answer, but this is rarely that case. You have to find out what the question is. Sometimes those involved need to sit together for days, weeks, months before a book takes shape – and then I am not even talking about its design, but the shape of the content. As designers we are as responsible for content as anyone else.

Armand Mevis
(Every Book Starts with an Idea: Notes for Designers. In The form of the book book, edited by Sara De Bondt and Fraser Muggeridge)


Durante il workshop si lavorerà sulle problematiche relative alla costruzione di un libro, ragionando sul rapporto tra forma e contenuto, sullo spazio in movimento delle pagine, sull’uso della tipografia come tono di voce.
Dopo una fase introduttiva in cui verrà presentata una selezione di pubblicazioni ritenute importanti dal punto di vista della forma, del contenuto, della qualità di stampa e tutte quelle peculiarità tecniche che caratterizzano la progettazione del libro, i partecipanti al laboratorio saranno invitati a presentare una selezione personale di pubblicazioni con lo scopo di investigarle creando collegamenti, spunti, riflessioni e interpretazioni, realizzando un “atlante soggettivo” dei libri individuati.
Scopo del workshop è quello di produrre una pubblicazione e di confrontarsi con il problema della riproduzione del libro nel libro: dalla cura della selezione, all’editing di testo e immagini; dal disegno del libro alla stampa e confezione.